Stagione 2002-2003

Teatro Monterosa - Via Brandizzo 65 - Torino

Tel. 011-28 40 28

Teatro Monterosa

 

PROGRAMMA

12 - 13 e 14 novembre 2002

Associazione Culturale "Xandrà"

IL RITUALE DEL MANDALA

Rassegna a cura di Alessandra Lombardo

Il titolo che da il nome alla breve ma intensa rassegna vuoi essere un momento di riflessione sul percorso che l'uomo compie durante la vita terrena nel tentativo di elevarsi al di sopra della quotidianità e dei molti aspetti che negativamente colorano in nero la sua esistenza.

12 novembre 2002 - ore 21,15

Compagnia di danza "Xandrà"

IL RITUALE DEL MANDALA

con Alessandra Lombardo

Louis Atzori (percussioni)

Osmar M. Santucho (voce recitante) Marco Bernardini, Elena Nocilla

coreografia di Alessandra Lombardo scene e costumi di Beppe Bertero

regia di Pier Giorgio Gili

La protagonista persegue l'intento di conquistare una "rinascita", seguendo il ritmo dell'esistenza, che è movimento ed è anche cambiamento, mutazione perpetua. Attraverso i riti sacri della purificazione, dell'esorcismo e della guarigione, tenterà questa ardua ascesa che è soprattutto sacrificio per una totale rigenerazione.

13 novembre 2002 - ore 21,15

In meditazione

I COLORI DELL'ANIMA, L'ANIMA DEI COLORI

(Viaggio nell'interiorità attraverso la vibrazione dei suoni e dei colori).

a cura de Il Mondo delle Idee

con Amrit Chandira, Antar Aloka, Prem Navjia, Prem Nirbhi

14 novembre 2002 - ore 21,15

VOCE DELL'ONDA

Musiche per voci in ascolto.

Concerto (Improvvisazioni per strumenti acustici e voci)

con Paolo Avanzo (voce, sitar), Raffaele Pezzo (voce), Silvia Pellegrino (voce), Guido Canadese (pianoforte, arrangiamenti)

in collaborazione con il Centro di Armonia, Associazione Ansuz Biofonia e Musica Vocale

23, 24 novembre 2002

STAGE DI DANZA RITUALE

Espressione del proprio "sé" attraverso movimento, gestualità, voce. Lo Stage si svolgerà nei locali

dell'Associazione "Sadhana" (Via Vittorio Amedeo li, 16 bis, Torino. La partecipazione è gratuita.

28, 29 e 30 novembre 2002

Compagnia Ecclettica Teatro

LA FARSA DELL'AVVOCATO PATHELIN

di Anonimo del '400

con Marco Viecca, Roberta Lepore, Elena Astone, Giulio Sabino Sciotti, Andrea Cillo, Raffaele Bianchino

regia di Piero Ferrero

con la collaborazione di Marco Viecca

traduzione di Piero Ferrero

scenografia e disegni di Elena Perosino

costumi di Gina Lattanzio

musiche di Valter Tosatto

con la collaborazione di Gustavo Fioravanti

Doppio gioco, travestimenti, colpi di scena. Dura la vita per gli abitanti del povero villaggio dell'avvocato Pathelin in continua contesa col freddo e la fame e irriverenti protagonisti di una giornaliera caccia tesa alla disperata, comica sopravvivenza.

Commedia scritta da autore anonimo del '400 che pare anticipare, di un paio di secoli, contenuti e situazioni che diverranno cari al celeberrimo patrimonio di Molière e in cui Piero Ferrero e Marco Viecca - che hanno pazientemente riscoperto il manoscritto originale dell'anonimo - hanno voluto conservare agilità e verità dei dialoghi in una riduzione in prosa che nulla perde delle rime evocate dall'originale stesura in francese-normanno.

CORSI e LABORATORI del TEATRO ZETA

Corsi e Laboratori di Dizione, di Recitazione e di Educazione al Teatro, su richiesta, per Istituti scolastici di ogni ordine e grado e Associazione del Tempo Libero pubbliche e private.

Per informazioni: 011.433.52.00

FESTE NATALIZIE

28 dicembre 2002 - 6 gennaio 2003

Compagnia Teatro Zeta

IJ PCITI FASTIDI

LA GABIA DEL MERLO

di Federico Garelli

A grande richiesta un successo della Compagnia del Teatro Zeta

regia di Pier Giorgio Gili

scene di Beppe Bertero

Si torna a ridere all'antica italiana, o se vogliamo all'antica piemontese, con due farse comicissime di uno dei più significativi autori dell'Ottocento nostrano, che costituiranno per una gran parte del pubblico una piacevolissima riscoperta. Riscoperta di un linguaggio musicalissimo, elegante, di straordinaria efficacia lessicale; di situazioni sapientemente costruite e avvincenti e di personaggi emblematici ricreati dalla fantasia di un attento osservatore della realtà.

31 dicembre 2002 - ore 21,30

Grande Serata di Capodanno

con la partecipazione straordinaria di

Margherita Fumero

in

"VARIETÀ e FOLLIE"

con i “comici” del Teatro Zeta (in ordine alfabetico)

Luciano Bosia - Rosanna Felletti - Barbara Forlai - Rosanna Galleggiante - Sergio Lanteri - Osmar M. Santucho - Giorgio Serra

e

DIRCE

…e numerosi altri Ospiti per un inizio d'anno nuovo all'insegna dell'allegra e del divertimento.., tra scene del vecchio varietà, canzoni “d’antan” e moderne, danze, balletti, giochi, lotteria, oroscopi, e ovviamente un divertentissimo

BRINDISI DI MEZZANOTTE

con spumante, panettone, cotillon... e tanta allegria!

dal 15 al 19 gennaio 2003

Compagnia II Teatro delle Dieci

LA CANTATRICE CALVA

di Eugène Ionesco

con Maria Paola Bardelli, Simona Codrino, Fulvia Roggero, Franco Abba, Bruno Anselmino, Aldo Delaude

regia di Massimo Scaglione

"Il Teatro delle Dieci", su consiglio di Gian Renzo Morteo, che ne fu l'ineguagliabile traduttore, è stata tra le prime Compagnie a rappresentare, in Italia, nel 1958, "La cantatrice calva" di Ionesco, anti-commedia capolavoro del Teatro dell'Assurdo. L'edizione odierna, curata come di consueto da Massimo Scaglione, vuole riproporre l'opera nella sua versione originale, come piccolo fenomeno teatrale, unico nel suo genere, con i suoi ritmi e i suoi funambolismi verbali (che raggiungono a tratti effetti di pirotecnica comicità), per perpetrare una tradizione della compagnia da sempre attratta dagli autori dei Teatro dell'Assurdo.

4, 5 e 6 febbraio 2003

Pentagramma produzioni

I Musicanti di Riva presso Chieri

ANT J' EUJ NA STORIA... LA NOSTRA

leggenda musicale delle nostre tradizioni

di Domenico Torta e Luciano Marocco

con Pasquale Campera (clarinetto), Ezio Cordero (basso tuba), Pier Luigi Franceschi (tromba), Gabriele Gariglio (trombone), Angelo Lasagna (tromba), Domenico Torta (lisa-organetto), Dino Tosco (clarinetto)

regia di Stefano Quaglia

Lo spettacolo narra di un mondo contadino in rapida e progressiva estinzione. Il racconto si sviluppa partendo dal cosiddetto strumento musicale povero, non codificato e costruito con materiali dell'antica tradizione contadina (cucchiai, corni, crepitacoli, ramazze, falci, setacci, richiami ornitologici, ecc....) per giungere alle sonorità tipiche dei Musicanti, diventando una fiaba musicale, raccontata con vibrante emozione da Domenico Torta, leader del gruppo.

26 e 27 febbraio 2003

Compagnia Teatro Zeta

LEBBRA (dall'opera del poeta Lino Villachà)

con Giovanna Fiscella

con Osmar M. Santucho (voce recitante), Francesca Abburà (danza), Angelo Greco (flauti), Rocco Jenco (chitarra classica)

Scelta dei testi e regia di Pier Giorgio Gili

Scene e costumi di Beppe Bertero

La vita del poeta brasiliano Lino Villachà, colpito all'età di dodici anni dal bacillo di Hansen e vissuto fino alla morte nel lebbrosario di Saó Juliaò, detta e raccontata da Giovanna Fiscella attraverso i versi del poeta, le testimonianze di sacerdoti e medici, i ricordi degli amici e di quanti hanno condiviso con lui i momenti mai "disperati" di un'esistenza tragica che minò il suo corpo, non lo spirito. Biografia dunque di un'anima, percorso di consapevolezza, voce di speranza, lezione di vita. "Malgrado mi resti soltanto una briciola di vita, il mio lume può rischiarare il cammino. Lottare per essere vita per gli altri è ciò che dà senso alla vita".

12 - 13 e 14 marzo 2003

Compagnia I Fratellini

FANCIULLA, CANE E PADRONE

(Bestiario sveviano)

da "Argo e il suo padrone" e "Prima dei ballo" di Italo Svevo

con Dario Cantarelli

regia di Lino Spadaro

"Ci piace pensare a questi due atti unici sveviani come ad una palestra dove esercitare, con gli strumenti espressivi della ricerca teatrale, la ginnastica attorale, lavorando con abilità e amenità su personaggi dalla fittizia, doppia, inquietante identità tesa ad una comicità non conciliatoria, non pacificata e pacificante". Così il regista Lino Spadaro nel presentare l'opera. In "Argo e il suo padrone", due vecchi leggono il mondo da angolazioni differenti e antitetiche. In "Prima del ballo" compare il tema della maschera e della metamorfosi a rafforzare l'ipotesi che senza "trucco" non si possa comparire in società, senza deformazione non si possa aspirare all'omologazione.

2 - 3 e 4 aprile 2003

Anna Cuculo Group

in collaborazione con il Comune di Piossasco

AMOR CHE È FAVOLA

con (in ordine di apparizione)

Paolo Severini, Giovanna Ducco, Alessandro Curino, Rossella Vicino, Guido Teppa, Maurizio Rossi

Testo di Maria Enrica Magnani Bosio

Regia di Anna Cuculo

Costumi di Giorgio Franco

Assistente alla regia Silvio De Maria

Organizzazione Adriano Andruetto

L'irresistibile storia d'amore fra Isabella di Piossasco e il cugino Marcantonio, fa da sfondo a una vicenda ricca di risvolti umani e di umane inquietudini, nella quale compaiono tutte le variazioni del perbeninismo piccolo-borghese del tempo, al cui interno si cela la testardaggine che si chiama decoro e il limbo della miseria peggiore che ha il volto dell'ambizione e dell'avidità più sfrenate.

29 aprile – 3 maggio 2003

Compagnia Raffaella De Vita

STASERA, ARSENICO di Carlo Terron

con Raffaele De Vita e Aldo Delaude

Scenografia di Tiziana Gagliani

Costumi di Agostino Porchietto

Musiche originali di Jacqueline Perrotin

Regia di Claudia Lawrence

Un lui e una lei a confronto: una lotta di vita e di morte. È la situazione che si incontra nel testo "Stasera, arsenico". Una coppia, apparentemente felice, vive un "inferno" strindberghiano. Pur consapevoli delle rispettive personalità opposte, non riescono a separarsi e continuano a restare prigionieri della gabbia invisibile di una educazione borghese. Ma nel tentativo di creare momenti di vita, gioia, amore, sesso, in realtà ciascuno spera di trovare il coraggio di "suicidare" l'altro. L'autore, assecondato dalla regia e dagli interpreti, tratta “l’inferno” di vita della coppia col gusto del gioco, del distacco, che è proprio del teatro, della rappresentazione.

 

Direzione artistica Pier Giorgio Gili

Scenografo stabile Beppe Bertero

Ufficio Stampa Pier Giuseppe Gili

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